El Porteno: il ristorante argentino che vi fara’ ricredere sulla carne

Lo ammetto: ero un po’ scettica prima di provarlo. Io non amo la carne: non la compro praticamente mai al supermercato, la ordino raramente al ristorante (eccezion fatta per qualche saltuaria tartare) e anche quando mia mamma la cucina (benissimo) alla domenica la evito volentieri.
Capirete dunque che non sarei mai andata di mia sponte al Porteno se non per volonta’ della mia dolce meta’ (quindi tipo: mesi e mesi di “dai andiamo la’”, “dai per una volta…”, “che ti costa” ,…finite poi con prenotazione forzata da parte sua un venerdi sera).
Da qui in poi posso dire di essermi ricreduta alla grande.

el-porteno_maison chateaux

pic via tripadvisor

La location del Porteno e’ davvero molto bella: luci basse (ma che permettono di vedere), spazi arredati in maniera eccentrica ma molto vari (quindi a seconda della zona in cui ti fanno sedere cambia il mood della serata. I tavoli sono finalmente distanti l’uno dall’altro (cosi da poter passare la serata in intimita’ e non interessarsi troppo delle vicende dei nostri vicini di tavolo).

el porteno_maison chateaux.png

pic via fencuty.com

Il personale di sala e’ discreto e sempre presente: sono veloci nel servirti, sempre presenti e disponibili. La nostra lo era anche un po’ troppo, tanto che non me la sono sentita di scattare foto ai piatti per non risultare la solita invasata foodist e mi sono veramente goduta tutta la serata [NDR per questo motivo non ci sono foto mie in questo articolo].
Veniamo al cibo del Porteno. Il cestino del pane e’ ottimo e vario; inoltre portano varie salsine con cui spizzicare prima dell’arrivo dei piatti (inutile dirvi che abbiamo spazzato tutto in pochi minuti). La carta e’ varia e quasi interamente dedicata alla carne; quella dei vini e’ ricchissima e comprende vini italiani, argentini ed esteri: non avrete che l’imbarazzo della scelta.

el porteno_maison chateaux

pic via tripadvisor.it

Noi abbiamo provato due empanadas: uno di carne e uno vegetariano, entrambi buonissimi. Come secondo piatto, oltre ad un filetto di manzo argentino con foie gras, io ho provato un favoloso roastbeef. Davvero ottimo: carne magra e morbida, accompagnata da asparagi, uova di quaglia e brie caldo. Come dolce abbiamo preso un Don Pedro: gelato alla crema, whisky e noci. Scelta banale? In realta’ era f-a-v-o-l-o-s-o!

Costo compreso di vino: 55€ a testa.

 

Consigliato per: cenette a due ma anche cene di gruppo pettinate.

Rebelot a Milano: le tapas chic dello stellato Pont de Ferr

Il Rebelot e’ uno di quei ristoranti da scegliere per una cena rilassata, con amici. E’ l’ideale se volete fare diversi assaggi (ottimi!) di varie pietanze accompagnandole con dell’ottimo vino o cocktails curati.

L’ambiente del Rebelot e’ piccolo e molto curato: un po’ New York e un po’ vineria italiana, un mix comunque vincente.

Il menu’ e’ in continua evoluzione e cambia con la stagione e di settimana in settimana, quindi non potrete sapere in anticipo esattamente quello mangerete al Rebelot: nel menu’ sono riportati gli elementi intorno a cui girera’ il piatto ma l’esito finale sara’ a sorpresa.

Questo, ad esempio, e’ il piatto vegetariano indicato sul menu’ come “Insalata del giorno” che ho provato l’ultima volta che ci sono stata: uovo cotto a bassa temperatura su purea di piselli, cipolle confit e asparagi saltati.

rebelot_maison chateaux

Il Menu’ del Rebelot e’ composto da due scelte principali: i piccoli piattini e un menu’ gastronomico: l’importante e’ che tutti i commensali scelgano la stessa opzione. Dopodiche’ si scelgono le quantita’: 3-5-7 piattini per il primo menu’ oppure 4 o 5 portate per quello gastronomico. Ordinate vino o i cocktail desiderati (fanno il mitico French e tanti altri cocktail ricercati!) e siete pronti per immergervi in un viaggio unico di sapori.

rebelot_maison chateaux 2

Conto sui 40-45€ a testa, bevande incluse.

 

REBELOT del Pont
Ripa di Porta Ticinese 55
20143 Milan, Italy
+39 02 84194720
http://www.rebelotdelpont.com/

NDR Abbiamo appreso che il Pont De Ferr non ha più la stella Michelin. Noi come tutti i milanesi che l’hanno conosciuto lo ricordiamo come un favoloso ristorante che quella stella se l’era davvero meritata.

Al Garghet: il ristorante milanese piu’ speciale che ci sia

Al Garghet e’ uno dei miei posti preferiti. Ma di quelli super preferiti: Al Garghet ci vado con gli amici, per le cenette intime a due e in generale ogni volta che mi voglio sentire coccolata.

entrata garghet_maison chateaux

Porta di ingresso alle sale da pranzo

L’ambiente e’ stupefacente perche’ ti da’ sempre la sensazione di essere in un posto magico. Le lucine, le tovaglie a quadrettoni, la luce soffusa.. l’effetto di calore e di relax che si prova nel momento esatto in cui si entra nel locale e’ unica. In ogni sala viene ricreato un ambiente diverso con caratteristiche e dettagli di arredamento ben studiati. Io adoro la sala con le miniature, che sotto Natale espone queste meraviglie:

al garghett_maison chateaux_dettagli
Al Garghet, poi, si mangia benissimo: la cucina e’ composta da piatti della tradizione milanese e da rivisitazioni di grandi classici.
Da provare sicuramente ci sono i fiori di zucca, che sono i fiori di zucca con bufala e alici piu’ buoni dell’universo. Solo a pensarci mi sta gia’ venendo fame!

Un altro grande classico del Garghett e’ la cotoletta ala milanese: enorme, sottile e con una panatura da favola. E’ quasi impossibile riuscire a finirla da soli, infatti viene spesso ordinata e divisa tra i commensali (io vi consiglio di fare cosi, in modo da poter poi tenervi del margine per provare dell’altro).

Anche gli altri piatti non sono da meno: taglierini freschi in versione autunnale, pollo al curry, riso al salto, tortini di verdura e flan. Non vi basteranno 4 o 5 cene per provarli tutti.

al gahrgett_2_maison chateaux

al garghet_maison chateaux
Ricordatevi di prenotare perche’ -soprattutto nel week-end- e’ sempre tutto esaurito!

Al Garghet
Via Selvanesco, 36, 20142 Milano
http://www.algarghet.it

ESSENZA a Milano: un viaggio nel mondo di Eugenio Boer

Essenza e’ un bellissimo ristorante. Di quelli in cui ci vai per un’occasione speciale o per una cena fuori dal comune, quando si ricerca un’esperienza culinaria diversa e curata nei dettagli.

L’essenza in questione e’ quella dello chef Eugenio Boer, cuoco girovago di origine italo-olandese, e la si nota nei piatti che vengono presentati: contrasti forti e sapori puliti, un’attenzione particolare all’estetica dei piatti e a ricreare un percorso culinario ben delineato.

E’ bello andare da Essenza perche’ e’ un locale discreto ma chicchissimo che si apre come un oasi di pace nella caotica Milano.

essenza_maisonchateaux

E’ bello entrare e venire coccolati dai ragazzi – giovani e molto galanti – che si occupano della sala: prendono le giacche, ti aiutano a sederti, ti sistemano il tovagliolo sulle gambe. E’ bello sedersi a tavola e leggere il menu’ – per le donne in versione senza prezzo – e scoprire che le proposte rispecchiano la stagione.

E’ bello scoprire l’Essenza dello chef da subito, negli amuse bouche proposti. Tra tutti vi consiglio la tartare di salmerino con le suo uova, da mangiare per prima a “bocca pulita” e il macaron: e’ una chicca per intenditori e per quelli come me che amano i contrasti dolce/salato.

essenza_maisonchateaux_3

Per chi ha appetito l’ideale e’ provare uno dei menu’ degustazione e farsi guidare in questo viaggio di sapori con uno dei vini della cantina – ottima. Io l’ultima volta ho provato un Gewurztraminer Feld favoloso.

Per chi ha meno appetito consiglio di scegliere uno/due piatti dal menu’ anche perche’ c’e’ un cestino del pane variegato e buonissimo (tra tutti una focaccia integrale con scaglie di sale e olio) che va per forza di cose assaggiato. Tra le proposte che ho assaggiato un posto d’onore va sicuramente ai cappellacci di pasta fresca alle Castagne, Zucca e porcini.

Prima di passare al dolce viene servito un sorbetto al limone, che e’ perfetto, sia nel sapore sia nell’alternanza di consistenze grazie ad un letto di frutta secca e fiori di pistacchio. Prima del caffe’ arrivano anche delle friandise da non perdere: bigne’ ripieni di freschezza, dolcetti al cocco, ripieni di amarena, mini-pannacotta, .. Che Essenza questo Boer!

essenza_maisonchateaux_2

Essenza
via Marghera 34, Milano
essenzaristorante.it

Paradise Dynasty: il re dei ravioli al vapore di Tokyo

C’e’ un posto che ho adorato durante l’ultimo viaggio a Tokyo. E no, non si tratta di un ristorante di sushi come si potrebbe pensare. I sushi buoni si trovano anche a Milano, mentre e’ molto piu’ difficile trovate dei ristoranti cinesi/fusion di livello. E il Paradise Dynasty e’ proprio questo: un fantastico ristorante cinese, ma di quelli buoni da commuoversi.

La cucina cinese e’ piu’ facile che sia buona, perche’ molte preparazioni prevedono la frittura. E si sa che tutto o quasi e’ buono quando viene fritto. Ma la differenza tra i cinesi mediocri (che spesso e volentieri utilizzano prodotti surgelati e quindi uguali l’uno all’altra) e quelli buoni si sente.

Il Paradise Dynasty e’ un ristorante cinese favoloso. Si trova nel quartiere di Ginza, vicinissimo al Sony building. La sala piu’ bella e suggestiva si trova al piano inferiore: un ambiente minimal ed elegante con una bellissima cucina a vista.

ginza-paradise2I ravioli al vapore sono il fiore all’occhiello del locale e sono stati un vero comfort food per me. Li fanno sia classici sia aromatizzati in 7 diversi sapori (tra cui tartufo, zenzero, seppia). Per gustarli al meglio c’e’ una tecnica particolare: si prende il raviolo e lo si posiziona sul cucchiaio. A questo punto si fora il raviolo per far fuoriuscire il liquido interno. Si beve il sughetto e poi si puo’ finalmente mangiare il raviolo, che nel frattempo ha raggiunto la giusta temperatura. Non riesco a descrivervi la bonta’ dei loro ravioli: la pasta e’ sottile, il ripieno e’ favoloso. E il Paradise Dynasty e’ stato il mio posto del cuore di Tokyo, quello in cui poter scegliere dal menu’ senza preoccuparsi, quello in cui arrivare stremati dai 20km fatti, sedersi e sentirsi a casa.

paradise dynasty 3

I celebri ravioli al vapore negli 8 gusti disponibili

Oltre ai ravioli potete scegliere qualsiasi altra cosa dal menu’ perche’ e’ tutto fantasticamente buono.

Una delle cose favolose che ho mangiato e’ stata una insalata di gamberi e con maionese al frutto della passione. E poi ostriche fritte, pollo in agrodolce, noodles saltati.

paradise dynasty

Insalata di gamberi e mango

paradise dynasty_dessert 2

Zuppetta di frutta con ravioli dolci di riso

paradise dynasty_dessert

Pannacotta ai frutti rossi con salsa al prezzemolo e olio evo

Se capitate a Tokyo non potete perdervelo!

Paradise Dynasty GINZA
Ginza Glasse 1F, B1F 
3-2-15 Ginza Chuo-ku, 104-0061 Tokyo

Il Tasca – Tapas bar di Milano

Il Tasca e’ quel classico posto che se non conosci ti chiedi come mai sia sempre cosi affollato. Il locale e’ davvero minuscolo e tutti i milanesi indugiano all’esterno, occupando marciapiede e strada, tanto che il tram e’ costretto a rallentare ogni volta per dare il tempo alla gente di fare spazio.

Il perche’ sia sempre pieno si spiega in modo molto semplice: posizione, cibo e atmosfera rilassata.

tasca_bodega_esterni

La posizione del Tasca e’ davvero fantastica: nel pieno centro storico milanese, davanti alle colonne di San Lorenzo. Dove il via-vai serale e’ piu’ che garantito. Al Tasca infatti si va anche per farsi guardare – si indugia all’esterno, con un bicchiere in mano, si fuma una sigaretta e si saluta quella persona che non si vedeva da tempo, perche’ da li passa chiunque e non si sa mai chi si puo’ incontrare. Voto 8

Sul cibo ci sanno davvero fare. Riuscire a fare un buon bar/ristorante di tapas non e’ semplice, soprattutto con un menu’ tanto vasto di proposte. Noi abbiamo cenato al Tasca sabato scorso per la prima volta (prima avevamo sempre fatto solo aperitivi o dopocena) e ci e’ piaciuto tutto tantissimo. Il conto si aggira sulle 30-35€ a persona – ma ovviamente dipende tanto da quanto mangiate. Noi eravamo affamatissimi post-palestra e quindi ci siamo davvero sbaffati di tutto: acciughe del mar cantabrico su pane e burro caldo (favolose!), polpette al sugo, tostados gamberi-avocado e tonno-carciofi, hummus e i classici prosciutto e tortilla di patate. Ecco forse l’unica cosa che non ci ha fatto impazzire e’ stato il filetto crudo coi pomodorini, ma per il resto ne vale davvero la pena. Voto 9

tasca

L’atmosfera regala al locale un sapore unico: e’ tutto cosi rilassato e semplice che ci si sente davvero a casa o catapultati in un classico ristorante de tapas. Del tipo che ci si potrebbe anche andare in tuta e ciabatte da piscina che nessuno se ne accorgerebbe. Il bancone all’ingresso coi prosciutti appesi e’ fantastico, e ora hanno messo anche delle fotocamere per scattare le foto. Mooolto social. Voto 7+

ls